lunedì 2 dicembre 2013

Giochi con le formiche

Per tutti quelli che hanno la "fortuna" di essere visitati dalle formiche, ecco un gioco semplice e pazzesco che fa divertire molto i bambini! 
Sul lavandino della cucina abbiamo offerto alle formiche zucchero sciolto nel colorante per alimenti, e abbiamo visto le loro pance crescere e diventare di tanti colori. 

Amiamo le formiche e non le abbiamo ammazzate: abbiamo aspettato che finissero e se ne sono andate spontaneamente, ognuna di un colore diverso, ubriache di zucchero :)







Buon Natale 2013!!!!!

Andate a rivedere il mio primissimo post, quello del presepio artigianale!
Non serve ripubblicarlo, ma ve lo consiglio di nuovo, soprattutto perchè l'anno scorso l'ho pubblicato dopo che Natale era già passato :) Quest'anno lavorerò a un progetto simile nella scuola dei miei bambini.

Tanti auguri a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Sara


mercoledì 13 novembre 2013

Il burattino del corvo

Un burattino corvo non difficile da fare, con cartone, stoffa nera e tempera. 

cartone (ritagliato dal cartone della carta igienica) con un anellino per mettere il dito

Stessa storia per l'indice, ma con una "pence" che dà la forma adunca alla parte superiore del becco

Così si presenta la parte superiore del becco una volta modellata.
La parte inferiore del beccoè lunga, l'ho poi accorciata per essere proporzionata con quella superiore

pezzo di cartone

ricoperto di stoffa sopra e sotto, con una frangia extra per dare l'idea delle penne.

con un pezzo di stoffa così (è piegato in due) faremo il corpo. va cucito sotto la "pancia"..

.. e le due metà del becco vanno inserite nel buco davanti e incollate aperte, perchè siano manovrabili.

Cucire le ali al posto giusto sul dorso. Le due metà del becco vanno incastrate nella giusta posizione, quella inferiore all'interno di quella superiore.

Kraaak!!!


Kraaaaaaaaaak!

E adesso ecco una versione della fiaba per la quale mi è servito il burattino:

Una bella mattina di primavera comare volpe si aggirava per la campagna stanca e indispettita e soprattutto affamata: era tutta la notte che cercava qualcosa da mettere sotto denti.
Cammina e cerca, all’improvviso scorge sopra il ramo di un albero compare Corvo che teneva nel becco un bel pezzo di formaggio stagionato.

Alla volpe venne l’acquolina in bocca e decise che quella pietanza poteva essere un’ottima consolazione per le sue vane ricerche.
Ma il corvo era appollaiato su un ramo troppo alto e con un salto non sarebbe mai arrivata a rubargli il formaggio, così decise di servirsi dell’astuzia.
-Buon giorno compare corvo!
-Buon dì comare Volpe, qual buon vento vi porta da queste parti?
-Facevo una passeggiatina dopo aver fatto una bella scorpacciata. E’ un piacere incontrare un uccello così bello.
Il corvo che era molto vanitoso cominciò a dimenarsi dalla gioia, e la volpe continuò
-Dico sul serio, con quelle penne così nere come il cielo senza stelle e soprattutto con quella voce, più bella di un usignolo!!!
A quelle parole il corvo, colmo di gioia, spalancò il becco per lanciare un bell’acuto, anche se dalla sua gola uscì un orribile gracidio.
Il formaggio invece cadde a terra e la volpe lo divorò in un sol boccone, dicendo:
-Grazie messer corvo per il formaggio e per il bel concerto!
E il corvo per la sua vanità rimase a bocca asciutta.
LA VANITA’ ANCHE TRA GLI UOMINI MOLTE VOLTE MANDA IN ROVINA.

Fiaba di Esopo

giovedì 31 ottobre 2013

Il sistema solare di cartapesta!

Ecco come ho pensato l'attività sul sistema solare! Intanto ho fatto i pianeti:

Primo strato di carta bagnata di sola acqua


Strati successivi intrisi di acqua e colla vinilica, le strisce di carta vanno pennellate con un grosso pennello piatto per aderire bene (cosa che in questa foto non ho fatto)
 Intanto i primi quattro, i più piccoli
 Attenzione alle proporzioni! I prossimi pianeti dovranno essere molto più grandi!!!
 Il problema degli anelli di Saturno (nel risolverlo mi sono sentita un pò come il padreterno)
 Ecco a che serve un vecchio hula-hoop ormai scassato.
 Ed eccoli tutti qui!!! Mercurio, Venere Terra, Marte Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone.
Il palloncino di Giove purtroppo si è sgonfiato, e il bel pianeta ne ha sofferto molto i fase di verniciatura. Attenzione nel gonfiare i palloncini, il collo va stretto bene se volete ottenere una forma sferica e non a uovo!
 E allora al lavoro!!!
Per fare la Terra ci è servito il modello

Saturno e i suoi anelli!!

Nettuno


Urano

Il sole è un grosso palloncino, purtroppo per farlo grande è diventato a uovo.. Giove è un pò sciupato e non ha ricevuto la colorazione giusta, ma ha alcuni dei suoi satelliti! Vedete anche Marte tutto rosso, e laggiù Plutone, Venere e altri. Sono belli no?

La terra e la luna!!

Finalmente in orbita

Ed ecco un pò di storie sui pianeti, e sul perchè dei loro nomi. Metto anche i nomi delle corrispondenti divinità greche.

Saturno era il Dio dell’agricoltura e della ricchezza, dominava il mondo ed era molto orgoglioso della sua forza. Ma gli predissero che uno dei suoi figli l’avrebbe superato e gli avrebbe preso il trono, diventando re degli dèi. Saturno per evitare la profezia divorava tutti i suoi figli appena nascevano. Ma sua moglie Opi (Rea), arrabbiatissima col marito, inventò un piano: partorì il suo ultimo figlio, Giove, nascosta in una caverna, e dette a suo marito Saturno una grossa pietra avvolta in un lenzuolo. Saturno la mangiò, convinto di mangiare il figlio (Il dio Saturno ha anche un altro nome: Crono, cioè il Tempo)
Il pianeta Saturno è molto grande ma è formato soprattutto da gas con un nucleo solido interno, più piccolo. Ha dei grandi anelli formati da moltissime pietruzze ghiacciate che gli orbitano intorno.

Giove figlio di Saturno era vivo, la madre l’aveva lasciato su un’isola con la capra Amaltea, che lo allattava e gli voleva bene. Giove era vivace e sempre affamato. Un giorno strizzò così forte uno dei capezzoli de Amaltea che lo schizzo di latte arrivò fino in cielo, e si trasformò in una scia di stelle, che ancora adesso possiamo vedere: la via lattea (questa è solo una delle diverse tradizioni del come si formò la via lattea)
Diventò grande e forte, combattè contro Saturno e salì sul suo trono, diventando davvero il re degli déi. Fece poi sputare a Saturno tutti i fratelli e sorelle mangiati, e anche la pietra.
Giove aveva il potere di trasformarsi in qualsiasi cosa volesse, e da sopra le nuvole lanciava sulla terra i fulmini. Era sposato con Giunone (Hera) ma ebbe moltissime amanti, ma queste storie non le ho raccontate ai bambini. (Giove ha anche un altro nome: Zeus)
Il pianeta Giove è il più grande del sistema solare, per questo ha preso il nome del re degli dèi, e come Saturno è composto soprattutto da gas.

Mentre Giove governava l’Olimpo, il Dio del mare era invece Nettuno. Il suo pianeta è infatti blu come il mare, anche se in realtà non è fatto di acqua. (Nettuno ha anche un altro nome: Poseidone)

Urano era il dio del cielo, e il suo pianeta infatti è celeste come il cielo. La parola Urano in greco significa infatti cielo.

Il nostro pianeta, la Terra, dai greci antichi veniva chiamata Gea, la dea della terra, sposa di Urano.

Il re del freddo e buio mondo sotterraneo, il luogo dove vanno le anime dei morti, era invece Plutone. Plutone un giorno, spiando il mondo dei vivi,vide una ragazza giocare su un prato al sole e se ne innamorò.
Uscì da sotto terra, la afferrò e la trascinò nel suo regno, dove la fece regina.
Quella ragazza era Proserpina, la figlia di Cerere, la dea dei raccolti e dei frutti. Cerere faceva maturare la frutta e crescere il grano, era la dea che portava il cibo agli uomini.
Appena Cerere si accorse che Proserpina era scomparsa si disperò, cominciò a piangere e gridare, e anche la terra diventò secca, venne il freddo, caddero le foglie e non maturò più la frutta nè il grano.
Giove il re degli dèi vide cosa era successo, e decise di fare qualcosa: la terra doveva ricominciare a fiorire.
Chiamò Mercurio, il velocissimo messaggero degli dèi, che aveva sandali alati e sapeva volare.
Gli disse di portare a Plutone questo messaggio:
Poteva tenere accanto a sè Proserpina, ma per sei mesi all’anno doveva lasciarla tornare a visitare sua madre, Cerere.
Plutone dovette obbedire, e per sei mesi all’anno lasciò tornare Proserpina da sua madre.
Quando Cerere poteva riabbracciare sua figlia, per la gioia la terra si scaldava, spuntavano i fiori e il grano, e l’abbondanza tornava nel mondo.
Quando Proserpina scendeva da Plutone, di nuovo la terra diventava fredda e non dava più frutti.
Per questo ancora adesso esistono l’estate e l’inverno.
Il pianeta Plutone è freddissimo e buio, perchè è il più lontano dal sole.
(Plutone ha anche un altro nome: Ade. Anche mercurio ha un secondo nome: Hermes. Cerere si chiama anche Demetra, e Proserpina nella tradizione greca è Persefone)

Venere era la più bella dea dell’olimpo: la dea della bellezza e dell’amore. Aveva sempre con sè un bambino alato, Cupido, che scagliava frecce col suo arco, colpiva il cuore e faceva innamorare la gente. Il pianeta Venere ha dei dolci colori. (Venere ha anche un altro nome: Afrodite. Cupido viene chiamato anche Eros)
Marte è il dio della guerra: forte, coraggioso e feroce, era un guerriero terribile e sapeva solo combattere.
Quando Venere riesce ad addolcire e a placare Marte col suo amore, nel mondo c’è la pace; quando Marte è libero di scatenarsi, nel mondo c’è la guerra.
Il pianeta Marte è rosso come il sangue.
(Marte ha anche un altro nome: Ares)

Anche il sole era una divinità, Helios. Aveva il potere di vedere e ascoltare qualsiasi cosa volesse. Ogni mattina usciva dal mare portando in cielo un carro che trasportava il sole, e ogni sera scendeva nel mare, lasciando dietro di sè le stelle e sua sorella la luna, Selene.



mercoledì 2 ottobre 2013

"Arazzi" juta e lenci

L'idea iniziale era un albero genealogico di panno lenci cucito sulla juta, ed ecco cosa abbiamo fatto:

 Filo da ricamo grosso e spesso, a punto festone. La juta è stata raddoppiata in fase di orlatura per nascondere i fili sul retro.


 Magari col ricamo provo ad allenarmi ancora un pò......
 Nel cesto ci sono delle mele in più, già ricamate e ognuna con un filo per appenderla. Sono i nipotini che nasceranno..sempre se l'albero verrà usato come albero genealogico, con le foto di famiglia sulle mele!



Poi i bambini hanno inventato un albero tutto loro, pieno di limoni (frutto preferito) e con aggiunta di animaletti e piante. Stavolta abbiamo usato il punto filza che è più facile, e l'arazzo è stato cucito quasi interamente dai bambini. Ci hanno tenuto soprattutto a riempire di frutti i cespugli di lamponi, altro frutto molto amato. In alto a destra c'è l'icona dell'alberello che ha voluto aggiungere la mia bambina.
Un pò spiegazzato, ma fatto con tutto il cuore!







martedì 20 agosto 2013

Campo estivo "medievale"

Lunga la pausa estiva, ma eccomi finalmente. Ecco cosa ho fatto questa estate al campo estivo! Il post contiene una marea di foto, ma è l'unico modo per dare un'idea delle cose fatte.

Ecco il vestito di mago Merlino:



 La preparazione delle "spade" di gommapiuma, da usare in battaglia intinte di tempera colorata:

 Ne ho fatte un numero inverosimile, ma sono servite tutte!
 Il cappello del Menestrello: cucito al supporto di cartone..

 ...e ultimato.
 I pantaloni coordinati col cappello (naturale no?) Le misure sono abbastanza casuali, basta che siano ampi e poi ci pensa l'elastico in vita.
 Ci ho accoppiato una semplice casacca fatta con un taglio di maglina cucita solo ai lati.
 Corone per i Regnanti:
 Il problema più spinoso: mettere l'elmo in testa a 40 bambini! Ecco come sono partita:


 Poi ne ho fatti tanti..
 ...di più..
 ...ancora di più. Il buco per gli occhi ancora non c'è, l'ho fatto fare ai bambini. Più avanti vedrete come sono riusciti!
 Il piastrone per il Re. (Ho trovato questi bellissimi stemmi su questo sito che ho liberamente saccheggiato, e riporto per correttezza) Accostato a un mantello rosso e alla corona l'effetto era perfetto.
                                                           Ed ecco un pò di cavalieri!!
             Anche gli scudi sono stati fatti da me a casa, e i bambini li hanno dipinti e decorati.
                                                   Agli elmi hanno messo il cimiero.
                                                         Viva il cartone riciclato!


Il Menestrello, che poi ero io:

                                                                         La battaglia:


                                Il trio al completo (grazie alle mie collaboratrici che appaiono in foto)
                  Che altro abbiamo fatto al campo? Un sacco di altre cose che nelle foto non si vedono.
                 Ecco qualche altra foto: la giostra del Saracino, con l'anello da infilare nella lunghissima lancia..
                                                               Il castello di cartone..
                                      L'investitura (grazie al Re che appare in questa foto)
                                                          Ce la siamo cantata e suonata..
Eccoci qua! Grazie a tutti quelli che hanno dato una mano!