mercoledì 13 novembre 2013

Il burattino del corvo

Un burattino corvo non difficile da fare, con cartone, stoffa nera e tempera. 

cartone (ritagliato dal cartone della carta igienica) con un anellino per mettere il dito

Stessa storia per l'indice, ma con una "pence" che dà la forma adunca alla parte superiore del becco

Così si presenta la parte superiore del becco una volta modellata.
La parte inferiore del beccoè lunga, l'ho poi accorciata per essere proporzionata con quella superiore

pezzo di cartone

ricoperto di stoffa sopra e sotto, con una frangia extra per dare l'idea delle penne.

con un pezzo di stoffa così (è piegato in due) faremo il corpo. va cucito sotto la "pancia"..

.. e le due metà del becco vanno inserite nel buco davanti e incollate aperte, perchè siano manovrabili.

Cucire le ali al posto giusto sul dorso. Le due metà del becco vanno incastrate nella giusta posizione, quella inferiore all'interno di quella superiore.

Kraaak!!!


Kraaaaaaaaaak!

E adesso ecco una versione della fiaba per la quale mi è servito il burattino:

Una bella mattina di primavera comare volpe si aggirava per la campagna stanca e indispettita e soprattutto affamata: era tutta la notte che cercava qualcosa da mettere sotto denti.
Cammina e cerca, all’improvviso scorge sopra il ramo di un albero compare Corvo che teneva nel becco un bel pezzo di formaggio stagionato.

Alla volpe venne l’acquolina in bocca e decise che quella pietanza poteva essere un’ottima consolazione per le sue vane ricerche.
Ma il corvo era appollaiato su un ramo troppo alto e con un salto non sarebbe mai arrivata a rubargli il formaggio, così decise di servirsi dell’astuzia.
-Buon giorno compare corvo!
-Buon dì comare Volpe, qual buon vento vi porta da queste parti?
-Facevo una passeggiatina dopo aver fatto una bella scorpacciata. E’ un piacere incontrare un uccello così bello.
Il corvo che era molto vanitoso cominciò a dimenarsi dalla gioia, e la volpe continuò
-Dico sul serio, con quelle penne così nere come il cielo senza stelle e soprattutto con quella voce, più bella di un usignolo!!!
A quelle parole il corvo, colmo di gioia, spalancò il becco per lanciare un bell’acuto, anche se dalla sua gola uscì un orribile gracidio.
Il formaggio invece cadde a terra e la volpe lo divorò in un sol boccone, dicendo:
-Grazie messer corvo per il formaggio e per il bel concerto!
E il corvo per la sua vanità rimase a bocca asciutta.
LA VANITA’ ANCHE TRA GLI UOMINI MOLTE VOLTE MANDA IN ROVINA.

Fiaba di Esopo