Un burattino corvo non difficile da fare, con cartone, stoffa nera e tempera.
cartone (ritagliato dal cartone della carta igienica) con un anellino per mettere il dito |
Stessa storia per l'indice, ma con una "pence" che dà la forma adunca alla parte superiore del becco |
Così si presenta la parte superiore del becco una volta modellata. La parte inferiore del beccoè lunga, l'ho poi accorciata per essere proporzionata con quella superiore |
pezzo di cartone |
ricoperto di stoffa sopra e sotto, con una frangia extra per dare l'idea delle penne. |
con un pezzo di stoffa così (è piegato in due) faremo il corpo. va cucito sotto la "pancia".. |
.. e le due metà del becco vanno inserite nel buco davanti e incollate aperte, perchè siano manovrabili. |
Cucire le ali al posto giusto sul dorso. Le due metà del becco vanno incastrate nella giusta posizione, quella inferiore all'interno di quella superiore. |
Kraaak!!! |
Kraaaaaaaaaak! |
E adesso ecco una versione della fiaba per la quale mi è servito il burattino:
Una bella mattina di primavera comare volpe si aggirava per la campagna stanca e indispettita e soprattutto affamata: era tutta la notte che cercava qualcosa da mettere sotto denti.
Cammina e cerca, all’improvviso scorge sopra il ramo di un albero compare Corvo che teneva nel becco un bel pezzo di formaggio stagionato.
Alla volpe venne l’acquolina in bocca e decise che quella pietanza poteva essere un’ottima consolazione per le sue vane ricerche.
Ma il corvo era appollaiato su un ramo troppo alto e con un salto non sarebbe mai arrivata a rubargli il formaggio, così decise di servirsi dell’astuzia.
-Buon giorno compare corvo!
-Buon dì comare Volpe, qual buon vento vi porta da queste parti?
-Facevo una passeggiatina dopo aver fatto una bella scorpacciata. E’ un piacere incontrare un uccello così bello.
Il corvo che era molto vanitoso cominciò a dimenarsi dalla gioia, e la volpe continuò
-Dico sul serio, con quelle penne così nere come il cielo senza stelle e soprattutto con quella voce, più bella di un usignolo!!!
A quelle parole il corvo, colmo di gioia, spalancò il becco per lanciare un bell’acuto, anche se dalla sua gola uscì un orribile gracidio.
Il formaggio invece cadde a terra e la volpe lo divorò in un sol boccone, dicendo:
-Grazie messer corvo per il formaggio e per il bel concerto!
E il corvo per la sua vanità rimase a bocca asciutta.
LA VANITA’ ANCHE TRA GLI UOMINI MOLTE VOLTE MANDA IN ROVINA.
Fiaba di Esopo
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